«Colore, luce e con essa ombre, volumi, consistenza materiale sono parte delle fotografie riprodotte nel tempo, mostrando il meraviglioso confronto fra realtà e condizioni di esistenza diverse, fra paesaggi trasformati negli anni. Un raffronto ancor più significativo in quanto effettuato fra immagini riprese a cinquant’anni di distanza a Matera, nel cuore dei Sassi, il Sasso Caveoso e il Sasso Barisano.»
Daniela Esposito
Professore ordinario e direttore della Scuola di Specializzazione in Beni architettonici e del paesaggio di “Sapienza” Università di Roma
«Viggiano ha cominciato a fotografare i Sassi in un’epoca in cui non era ancora stato ultimato lo sfollamento, documentando gli ultimi scampoli di vita d’una città allora morente.»
Elena Berardi
Responsabile della Fototeca Nazionale dell’ICCD del MiBACT
«Memoria e innovazione: questi sono i temi sui quali si concentrano i dibattiti relativi alla possibilità di intervenire sui centri storici dal riconosciuto valore intrinseco come quello di Matera.»
Antonella Guida* e Vito D. Porcari**
*Professore ordinario del Dipartimento delle Culture Europee e Mediterranee dell’Università degli Studi della Basilicata
**Research Fellow e PhD in Cities and Landscapes
«Così la singola immagine, non più solo ricordo di un tempo concluso, diventa documento storico e fonte per lo studioso perché il passato ci dimostra qualcosa del nostro presente attraverso la Fotografia che diventa custode della nostra memoria.»
Daniela Concas
Professore incaricato ‘Sapienza’ Università di Roma, Facoltà di Architettura
«Si tratta di rileggere (con l’aiuto delle foto) i modi in cui decisioni politiche, inquietudini sociali, arti, scienze, architettura e urbanistica si sono allacciate: proprio a Matera dove le storie rigidamente disciplinari hanno finito per mostrare, a volte, la propria povertà.»
Amerigo Restucci
Già rettore e professore ordinario dell’Università IUAV di Venezia
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